Invisible Design » Projects http://www.invisible-design.it 100 stories from the future and beyond Mon, 18 Sep 2017 00:00:00 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.5 No place like home http://www.invisible-design.it/projects/no-place-like-home/ http://www.invisible-design.it/projects/no-place-like-home/#comments Wed, 06 Mar 2013 12:30:23 +0000 Marco Maroni http://www.invisible-design.it/?p=354

L’idea di “No Place Like Home” è quella di guidare le persone che indossano queste scarpe verso una qualsiasi destinazione a scelta nel mondo. La destinazione è tracciata su una mappa visualizzata su uno schermo, a sua volta trasmessa alle scarpe via cavo USB. Trasmessi i dati, le scarpe sono pronte per essere indossate. Dopo aver battuto i tacchi uno contro l’altro tre volte per far partire il navigatore GPS, il cerchio di LED sulla scarpa sinistra punta nella direzione selezionata, mentre i LED sulla scarpa destra formano una barra di avanzamento che mostra la distanza percorsa. L’idea è chiaramente ispirata al film “Il Mago di Oz”, in cui la protagonista Dorothy batte tre volte i tacchi delle sue scarpette rosse per raggiungere magicamente la sua casa in Kansas. Il progetto “No Place Like Home” è stato commissionato da Global Footprint, per celebrare la storica tradizione dei calzolai del Northamptonshire, Inghilterra.

Dominic Wilcox è un designer inglese impegnato sul fronte della ricerca. Studi presso l’Edinburgh College of Art, dopo una tra-sferta in Giappone, completa la formazione con un Master presso il Royal College of Art di Londra. Dal 2002, Wilcox collabora con importanti aziende come Nike, Vipp ed Esquire. Tra i suoi progetti, pubblicati ed esposti in tutto il mondo, si segnalano: “Speed Creating”, trenta prototipi realizzati in trenta giorni con un budget massimo di 10 sterline, “Comfortably Oblivious”, in mostra per “The Sitting Man and Unrequited Handshake” presso Phillips de Pury London e il blog “Variations on Normal”.

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Horoculars http://www.invisible-design.it/projects/horoculars/ http://www.invisible-design.it/projects/horoculars/#comments Wed, 06 Mar 2013 12:29:00 +0000 Marco Maroni http://www.invisible-design.it/?p=352

Il mondo è in uno stato di “flusso” costante. Le città si espandono e si contraggono come maree. Giorno dopo giorno, siamo testimoni di come questo flusso di cambiamenti si rifletta sul paesaggio, senza talvolta aver modo di osservarlo con attenzione. Spesso colleghiamo una sorta di senso di nostalgia a luoghi che sono diventati scenario di vita per molte persone; l’accelerazione inarrestabile dello sviluppo urbano tende a cancellare i nostri punti di riferimento per la memoria, che tende lentamente a svanire. Horoculars è uno strumento per rivisitare questo passato nascosto. Sembra un normale binocolo. In realtà, mentre una lente è una semplice lente, l’altra è un visualizzatore di diapositive storiche. Guardando attraverso entrambi i punti focali è possibile sovrapporre le immagini del passato a quelle del presente, visualizzando memoria e destino dei luoghi di affezione.

Dane Whitehurst è un designer e artista londinese. La sua ricerca prende spunto dal quotidiano e si interroga sulle possibili interazioni tra persone e cose. Dane è interessato al ruolo che gli oggetti ricoprono in qualità di “oggetti di scena” all’interno della vita di tutti i giorni, ed è incuriosito dal modo in cui, grazie agli oggetti, le persone riescano a interagire con l’ambiente che le circonda.

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Scripta Volant http://www.invisible-design.it/projects/scripta-volant/ http://www.invisible-design.it/projects/scripta-volant/#comments Wed, 06 Mar 2013 12:24:26 +0000 Marco Maroni http://www.invisible-design.it/?p=350

Scripta volant. Una superficie di scrittura, luogo proverbialmente deputato alla permanenza, è resa sensibile grazie a una microfonatura a contatto. La pressione variabile esercitata dal fruitore nell’atto della scrittura genera dunque un segnale audio che, opportunamente amplificato attraverso un altoparlante, rivela la sua natura di sollecitazione meccanica, ed agita un materiale volatile per eccellenza: piume. Il peso della scrittura, allora, cambia: ciò che è rilevante non è più il risultato dell’atto come conservazione potenzialmente all’infinito ma il gesto che scrive e modula il tempo attraverso il movimento.

Andrea Valle (1974) è attivo come compositore, esecutore e sound artist. I suoi lavori recenti includono gli album “Arsenale delle apparizioni” (Nephogram, 2011) e “Acta GeoGraphica” (Ripples Records, 2012), le musiche per la performance “Pseudo” di Marcel·lì Antúnez Roca (Festival El Grec, Barcellona, 2012), le installazioni “Machina logotelica” (Making Together, Milano Design Week 2012) e “Organo fonatorio” (Passengers, Infart Festival Bassano, 2012).

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Surface http://www.invisible-design.it/projects/surface/ http://www.invisible-design.it/projects/surface/#comments Wed, 06 Mar 2013 12:22:02 +0000 Marco Maroni http://www.invisible-design.it/?p=348

Surface è un film sperimentale che esplora il viaggio emozionale da una prospettiva urbana underground. Questa “sinfonia ur-bana” trasforma le azioni umane e gli oggetti di strada in beat che si fondono armoniosamente in una grandiosa composizione audiovisiva. Il film enfatizza inoltre il concetto delle “impronte” quali rappresentazioni astratte dell’identità umana.

TU (Varathit Uthaisri) è originario di Bangkok, Thailandia. Dopo essersi occupato di graphic design e animazione nella sua città, si trasferisce a New York alla ricerca di nuove e più stimolanti ispirazioni. Alla Parsons New School for Design ha scoperto la passione per la tecnologia, ed è ora filmaker/regista residente presso il Google Creative Lab NYC.

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The descriptive camera http://www.invisible-design.it/projects/the-descriptive-camera/ http://www.invisible-design.it/projects/the-descriptive-camera/#comments Wed, 06 Mar 2013 12:17:26 +0000 Marco Maroni http://www.invisible-design.it/?p=345

Descriptive Camera funziona all’apparenza come una normale macchina fotografica: la si punta verso un soggetto e si preme il bottone dell’otturatore per “catturare” l’immagine. Tuttavia, anziché produrre una fotografia, questo prototipo utilizza le risorse della rete e del crowdsourcing per produrre una descrizione scritta dell’immagine.

Matt Richardson, electronic artist, lavora principalmente sui network di oggetti, sulla visualizzazione dell’informazione e sull’e-lettromeccanica. In qualità di redattore della rivista “MAKE”, Matt si occupa dell’uso creativo della tecnologia all’interno della comunità dei makers. Matt sta attualmente studiando per il conseguimento di un Master all’Interactive Telecommunications Program della New York University, ed è proprietario di una società di consulenza tecnologica, la Awesome Button Studios.

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Multi-touch gestures http://www.invisible-design.it/projects/multi-touch-gestures/ http://www.invisible-design.it/projects/multi-touch-gestures/#comments Wed, 06 Mar 2013 12:02:56 +0000 Marco Maroni http://www.invisible-design.it/?p=340

Sono cinque i “multi-touch gestures” che formano il linguaggio parlato fra le nostre dita e gli schermi dei nostri iPhone: tap, scroll, flick, swipe, pinch. Questa è la modalità con cui comunichiamo, navighiamo e diamo comandi ai nostri iPhone e, per que-sto, i normali gesti delle nostre dita sono oggi ormai considerati il marchio di fabbrica di Apple. Gabriele è convinta che, fra una decina d’anni, questi gesti saranno completamente cambiati. Il suo obiettivo è quindi quello di perpetuarli e cristallizzarli così che possano essere accessibili per le generazioni future. Per dare corpo alla sfida, Gabriele ha tradotto il linguaggio comunica-tivo delle interfacce in oggetti tridimensionali che riproducono ognuno di questi gesti “multi-touch”. Il risultato è un’esperienza interattiva, in cui i visitatori possono giocare, imparare, diventando essi stessi parte del progetto.

Gabriele Meldaikyte è una product designer di origini lituane, attualmente impegnata in un Master in Design Products presso il Royal College of Art di Londra. Grazie all’esperienza maturata in ambiti di design molto differenti fra loro, Gabriele mantiene nel suo lavoro un ricercato equilibrio fra estetica e funzione; equilibrio che le ha consentito di partecipare a numerose mostre interna-zionali, vincendo diversi design awards tra Mosca, Shangai e Milano.

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Tableware as Sensorial Stimuli http://www.invisible-design.it/projects/tableware-as-sensorial-appetizer/ http://www.invisible-design.it/projects/tableware-as-sensorial-appetizer/#comments Wed, 06 Mar 2013 12:01:30 +0000 Marco Maroni http://www.invisible-design.it/?p=338

Un fenomeno del tutto normale e quotidiano, l’esperienza del sapore, emerge in realtà dalla combinazione di cinque e più sensi. Formule di sapore che combinano diversamente cinque elementi – temperatura, colore, consistenza, peso/volume e forma – vengono qui applicate come criteri di progettazione. Esplorando tali “sinestesie” possiamo così allargare i confini di ciò che i normali utensili da tavola possono fare: l’esperienza dell’alimentazione ne esce così arricchita da nuovi collegamenti che ricombinano le nostre percezioni. Gli oggetti per la tavola che, in un futuro prossimo, useremo per mangiare potrebbero quindi non essere più semplici accessori per portare il cibo alla bocca ma vere e proprie estensioni del nostro corpo, che sfidano i nostri sensi prima ancora che il cibo sia consumato.

Jinhyun Jeon è una designer sudcoreana, attiva ad Eindhoven, Olanda. Jeon nutre un grande interesse per la percezione sine-stesica, e ha integrato questo concetto nei suoi progetti già durante il suo Master alla Design Academy di Eindhoven. Nel 2012, si è laureata con una tesi sugli stimoli sensoriali sinestesici. Jeon si definisce “una designer impegnata nell’esplorazione della percezione sensoriale e dei comportamenti intuitivi al fine di arricchire l’esperienza emotiva”.

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Xylinum “Manufactured by Microorganism” http://www.invisible-design.it/projects/xylinum-manufactured-by-microorganism/ http://www.invisible-design.it/projects/xylinum-manufactured-by-microorganism/#comments Wed, 06 Mar 2013 11:55:25 +0000 Marco Maroni http://www.invisible-design.it/?p=334

Xylinum è un progetto di ricerca che lavora su questa domanda: a cosa potrebbero assomigliare i futuri materiali e i futuri processi di produzione? Il titolo, Xylinum, viene dal nome di un batterio che produce un materiale artificiale simile alla cellulosa. Questo batterio, nutrendosi di zucchero, fabbrica una struttura di fibra di cellulosa intorno a qualsiasi tipo di struttura. Il processo ha luogo all’interno di un liquido che funge da nutrimento per il batterio, e il prodotto, una volta asciugato, va a formare un materiale celluloso biodegradabile al 100%. Le proprietà di questo materiale possono essere regolate cambiando il codice genetico del batterio. In collaborazione con l’azienda Jenpolymers, è stata così sviluppata una tecnica per creare una “pelle” intorno al telaio di uno sgabello in legno, formando così la superficie ideale per il rivestimento e la seduta.

Jannis Huelsen lavora nel campo della ricerca sui materiali, della progettazione in ambito concettuale e interattivo, e del design di interni. Ha studiato Product Design alla University of Art di Braunschweig in Germania e alla Libera Università di Bolzano in Italia, collezionando alcune esperienze di lavoro in Olanda prima di trasferirsi a Berlino.

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Invisible Bicycle Helmet http://www.invisible-design.it/projects/invisible-bicycle-helmet/ http://www.invisible-design.it/projects/invisible-bicycle-helmet/#comments Wed, 06 Mar 2013 11:53:00 +0000 Marco Maroni http://www.invisible-design.it/?p=332

Hövding è una fascetta indossabile che si trasforma in casco invisibile per ciclisti metropolitani. All’interno della fascetta è incorporato un airbag a forma di cappuccio che avvolge e protegge la testa in caso di incidente. Il rigonfiamento del cappuccio si attiva nel momento in cui i sensori registrano eventuali movimenti anomali in caso di caduta. Messo in commercio nel 2011, Hövding è oggi disponibile nei negozi di Svezia, Norvegia, Danimarca, Germania, Austria, Olanda, Belgio, Svizzera e sul sito internet.

Anna Haupt e Terese Alstin – industrial designer – sono le fondatrici dell’azienda svedese Hövding che produce l’omonimo casco invisibile per bicicletta. Fondata nel 2005 a Malmö, Svezia, Hövding dà lavoro a uno staff di 15 persone.

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3D printed record http://www.invisible-design.it/projects/3d-printed-record/ http://www.invisible-design.it/projects/3d-printed-record/#comments Wed, 06 Mar 2013 11:47:04 +0000 Marco Maroni http://www.invisible-design.it/?p=328

Per esplorare i limiti delle tecnologie di stampa 3D, Amanda ha inventato un metodo per convertire i file audio digitali in dischi a 33 giri stampati in prototipazione rapida, creando alcuni prototipi che possono essere ascoltati usando dei comuni giradischi. Anche se la qualità audio è bassa – i dischi hanno una frequenza di campionamento di 11kHz (un quarto dei tipici file mp3) e una risoluzione di 5-6 bit (meno di un millesimo delle tipiche risoluzioni a 16 bit) – l’acustica finale risulta ancora facilmente riconoscibile. I dischi sono realizzati con una stampante a resina Object Connex500, con una precisione di 600dpi e una risoluzione di 16 micron z-axis. L’elaborazione del modello 3D per questo tipo di stampa era troppo complessa per essere disegnata con CAD, così Amanda ha elaborato un programma per effettuare la conversione in modo automatico. Il programma lavora importando file audio grezzi, elabora dei calcoli per creare la geometria di un disco a 12 pollici ed esporta infine questa geometria in un formato di file stampabile in 3D.

Amanda Ghassaei, laurea in Fisica e Chimica al Pomona College di Claremont, California nel 2011, svolge progetti di ricerca su temi come nanotecnologie, fotovoltaico, sensori ottici ed elettrochimici. Il suo lavoro si concentra nello sviluppo di interfacce fisiche per il controllo di media digitali. Attualmente collabora con instructables.com, San Francisco, California.

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